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SOUTH AFRICAN EMBASSY IN ROME: NEWSLETTER
AMBASCIATA DEL SUDAFRICA A ROMA: NOTIZIARIO

NKOSAZANA: «IN AFRICA, L’ITALIA È IN RITARDO SULLA CINA»

A Roma per la Conferenza Italia-Africa, la prima donna alla guida della Commissione dell’Unione Africana
spiega quali devono essere le nostre mosse nel continente

di Marco Galluzzo – CORRIERE DELLA SERA

«Se non investiremo in sviluppo e creazione di posti di lavoro, non saremo in grado di mantenere la pace.
In Africa si possono creare 7 milioni di posti ogni anno solo sfruttando il 50% dei giacimenti di minerali esi-
stenti, per questo occorrono investimenti e l’Europa deve recuperare il tempo perduto rispetto ad altri con-
correnti, a cominciare dalla Cina. L’Italia in questo contesto può essere in prima fila, ha tutte le carte in re-
gola».

Prima donna alla guida della Commissione dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini- Zuma, sudafricana,
partecipa in prima fila alla Conferenza Italia-Africa alla Farnesina. Il messaggio è che l’Africa «ha bisogno di
investimenti nell’agribusiness, infrastrutture, energia, industria estrattiva, perché ha una popolazione giova-
ne e in crescita che ha bisogno di formazione».

Dlamini-Zuma nel suo Paese è un personaggio politico da molti anni, è stata ministro della Salute sotto la
presidenza Mandela e ministro degli Esteri e dopo il 2009 ha assunto l’incarico di ministro dell’Interno nel
governo del presidente Jacob Zuma, suo ex marito, da cui ha avuto quattro figlie.

Di quali investimenti ha bisogno l’Africa?

«Le infrastrutture sono il punto centrale per un pieno sviluppo. E parlo di tutti i tipi di infrastrutture: acque-
dotti, aeroporti, strade. L’Europa è indubbiamente in ritardo, almeno rispetto alla Cina, ma è in grado di
competere. Il modello cinese è spesso vincente perché è in grado di partecipare alle gare con offerte a bas-
so costo.

Cosa pensa delle parole di Renzi?

«L’Italia sicuramente può giocare un ruolo cruciale e in parte lo sta cominciando a fare. Dobbiamo certa-
mente cooperare di più su alcune priorità, voi avete molte industrie alimentari che possono investire nel no-
stro continente e avete un calo demografico, come del resto tutta l’Europa, che può essere compensato in
un contesto africano».

Lei ha messo in testa l’agricoltura come settore di investimento, oltre alle infrastrutture. È davvero
conveniente per le imprese della UE venire da voi?

«Io credo di sì. L’Africa ha moltissima terra per l’agricoltura che è ancora incolta, che può essere messa a
reddito: abbiamo bisogno di moderni sistemi di irrigazione e di modelli industriali di coltivazione, da questo
punto di vista possiamo essere molto attrattivi per tutte le industrie europee, e ovviamente anche per quelle
italiane che hanno voglia di crescere».

Lei ha parlato di pace e di terrorismo, Renzi cerca di fare «girare la testa all’Unione Europea verso il
vostro continente»: sul piano culturale si può trovare un modello di interesse comune?

«Non c’è dubbio. E non solo per motivi geografici, ma anche demografici: i nostri studenti devono venire
maggiormente in Europa a studiare, il vostro calo demografico può essere affrontato anche con una mag-
giore collaborazione con i Paesi africani».
Video : Rome hosts the first Italy-Africa ministerial conference

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